Sclerosi multipla, possibili benefici dal regime di restrizione dietetica intermittente?
Nelle persone affette da sclerosi multipla, una restrizione dietetica (CR) intermittente è stata associata ad una riduzione di sottogruppi di linfociti T della memoria.
Secondo gli Autori dello studio, i cambiamenti osservati possono essere mediati da alcune modificazioni a carico di specifiche classi di metaboliti lipidici.
La sclerosi multipla (SM) è una malattia autoimmune e neurodegenerativa del sistema nervoso centrale (SNC). La progressione della disabilità è attualmente irreversibile e la prognosi è altamente variabile, evidenziando la necessità di focalizzare la ricerca su fattori di rischio modificabili e protettivi che possano ridurre e/o evitare la progressione della malattia.
Negli ultimi anni, Il ruolo della dieta, ed in particolare della restrizione calorica, è emerso come un fattore importante che può modulare il decorso della sclerosi multipla.
La restrizione calorica (CR), definita come la riduzione dell’apporto energetico senza malnutrizione, è una manipolazione dietetica che ha dimostrato di migliorare la salute e la longevità nella maggior parte degli organismi modello. Sebbene, i benefici raccolti dalla CR siano stati inizialmente attribuiti alla riduzione cronica dell’apporto calorico, ancora oggi gli esatti meccanismi sono da chiarire.